Era stata presidente dell’associazione culturale Acuto che a Noci nel Duemila dette vita al Parco letterario Formìche di Puglia: Marta Putignano Panetta, una vita dedicata all’insegnamento, è venuta a mancare dopo breve malattia lasciando nello sconforto familiari, amici, colleghi e particolarmente i figli Francesco e Stefania, impegnati nella conduzione delle attività d’impresa avviate nei primi Anni Sessanta dal nonno Giovanni fondatore di un gruppo primario in Italia nella costruzione di infrastrutture ambientali e proseguita nell’ultimo trentennio anche nelle gestioni turistico-alberghiere.

Per tutti era Marta, maestra elementare dapprima nei piccoli plessi rurali locali, negli Anni Ottanta passata alla scuola Cappuccini contribuendo all’educazione ed alla formazione di centinaia di piccoli nocesi. Amata, stimata dalle famiglie e dal corpo docente per la sua esemplare umanità e generosità, Marta Putignano non trascurava di seguire le molteplici attività d‘azienda insieme al marito Antonio (Nino) venuto a mancare nello scorso febbraio.

Sotto la sua presidenza sono state implementate con successo le attività di sviluppo locale di Formiche di Puglia, in particolar modo la straordinaria stagione di Bacco nelle Gnostre, la realizzazione del Museo nella strada (rimasto un unicum nel territorio pugliese), il premio “Viaggio nei paesi delle pietre che parlano” (giugno 2001), vari festival letterari. La notizia della sua scomparsa ha destato sgomento ed il cordoglio della comunità scolastica e tra i cittadini che l’hanno conosciuta o frequentata.

Nella foto: Per il premio letterario Formiche di Puglia, a giugno 2001, Marta Putignano saluta l’artista scenografo Tinin Mantegazza convenuto in Piazza Plebiscito insieme a diecina di scrittori e pittori come Alberto Bevilacqua e Alberto Sughi.